I numeri raramente mentono e con Miroslav Klose la matematica è più che mai una certezza: al quarto anno alla Lazio, il tedesco ha raggiunto le 20 presenze stagionali, il minimo per esser certi del rinnovo automatico del suo contratto. Questo vorrà dire che il centravanti 37enne rimarrà in biancoceleste anche l’anno prossimo? Non si sa, ma di certezze in ogni modo ce ne sono alcune: innanzitutto quest’anno sta facendo meglio di dodici mesi fa (già 9 gol stagionali contro gli 8 dell’anno passato, giocando moltissimi minuti in meno) merito forse degli spazi che apre lui Felipe Anderson, ma soprattutto nonostante la non più verdissima età non ha intenzione di smettere col calcio giocato, nonostante abbia detto addio alla Nazionale Tedesca:
“Nel momento in cui deciderò di non giocare più a calcio mi prenderò un bel bicchiere di birra o di vino per fermarmi a pensare a quello che ho fatto. Ma non sono ancora finito, ho solo deciso di non allenare quel vecchio cadavere del mio corpo con la nazionale tedesca. Perché ho detto basta con la Germania? Ho preso una barca per andare a pesca e sono rimasto da solo. Ho pensato al mio numero di partite giocate con la Germania, ossia 137. La somma dei singoli numeri fa l’11, il mio numero di maglia. Appena ci ho pensato ed ho capito sono andato a comunicarlo al mio allenatore. Sa che non tornerò indietro nella mia decisione, non l’ho mai fatto”.
Ecco che i numeri ritornano, ne parla il diretto interessato in un’intervista a So Foot dove ripercorre anche alcune tappe della sua carriera, dei suoi inizi:
“Ho cominciato a giocare sul serio con il Kaiserlautern e quando un giocatore più anziano tirava fuori o alto un pallone ero io, giovanotto, che lo dovevo andare a prendere. Allo stesso modo quando avevi 19 o 20 anni e ti permettevi di fare un tunnel ad un giocatore d’esperienza questo poi ti voleva menare (ride, ndr). Al giorno d’oggi le cose sono cambiate, ti senti dire quando stai per fare un contrasto ‘fermo, che è costato 20 milioni di euro”. Adesso i giocatori giovani dormono subito in grandi alberghi, hanno grandi macchine, guadagnano tanti soldi, va tutto bene per loro. Ma molti non sanno bene tenere i piedi per terra”.
Ora il buon vecchio Klose è a un bivio: fare della Lazio la squadra in cui è rimasto per più tempo nella sua carriera o tornare a casa (passando magari per gli States dove pure è richiesto)? La decisione è ancora lontana dall’esser presa, e la sensazione è che dipenda da due cose: il ritorno della Lazio in Europa e la volontà della moglie Sylwia e dei figli Luan e Noah.
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